Ricordando Ottavio Spampatti (1924-2016)
Direttore emerito del Comitato scientifico
La notizia che Ottavio Spampatti se n’è andato lunedì 27 giugno, ci ha lasciato tutti attoniti.
Sapevamo che era ammalato da tempo e che sempre più di rado partecipava alle riunioni del gruppo e del comitato scientifico, segno di un lento ma inesorabile peggioramento delle sue condizioni di salute.
E ora è doveroso ricordarlo sia come micologo che come socio e amico, per tutto quello che ha saputo dare al nostro gruppo.
La sua adesione risale al 1980; il gruppo era stato fondato da poco e necessitava di apporti di conoscenze e di esperienze per poter crescere.
Ottavio ha portato ciò di cui avevamo bisogno.
Infatti si era subito impegnato nel’insegnamento, nei corsi, nelle conferenze, negli incontri in sede a educare soci e non soci, a partecipare alle sedute del comitato scientifico che allora muoveva i primi passi.
La sua conoscenza si era soprattutto formata sul campo, partendo da quanto aveva appreso da suo padre e da quell’ambiente montanaro dove era nato a Feltre 92 anni fa.
Ma, sebbene non avesse alle spalle una scuola e utilizzando i modesti libri di micologia allora disponibili, aveva saputo raggiungere livelli di buona conoscenza che, però, non teneva per sè ma desiderava, sempre e ovunque, trasmettere agli altri.
Attivo collaboratore nel redigere monografie, correggere bozze di schede e di libri; insomma una passione per i funghi che ha dato buoni frutti.
Perciò vogliamo ricordare con grande affetto la sua figura, modesta, non appariscente, ma che ha lasciato un segno all’interno del gruppo e nel cuore di tutti noi.
Giovanni Giuliano Ferrarese
Carlo Zaffalon
IN MEMORIA DI OTTAVIO SPAMPATTI
Dalle natie vette Feltrine
un dì lontano
venisti a lavorare in ferrovia
nel Veneziano.
Ti conobbi valente capo tecnico
dell’officina di Venezia-mare
e già da tutti ti facevi stimare
per la tua abilità
unita alla modestia e alla bontà.
Una volta raggiunta l’agognata pensione
desti sfogo alla tua vera passione:
non si trattava più di ferrovia,
bensì della micologia.
Accompagnato nel bosco del papà,
già da bambino,
imparasti a distinguere l’Amanita
dal porcino
e sui pochi libri di funghi,
allora in circolazione,
facesti da autodidatta
la tua prima formazione.
Desideroso di mettere a profitto
le proprie conoscenze
e per evitare brutte sorprese
fosti fra i primi ad iscriversi
al neo-fondato Gruppo Micologico
di Giuliano Ferrarese,
che da allievo prediletto
del grande Bruno Cetto
ti avrebbe sciolto
ogni micologico dubbio o sospetto.
Ben presto ne diventasti
un valido aiuto didattico,
perché spiegavi i funghi
in modo semplice e simpatico.
Nel gruppo eri, per i soci
un punto di riferimento
E le tue magistrali lezioni
si concludevano sempre con un
applauso e qualche complimento.
Divenuto, con il valido aiuto
del Dr. Zaffalon, il Direttore del Comitato Scientifico
imparasti ad usare il microscopio con abilità,
in modo da completare la determinazione con scientificità.
Quante Mostre ha contribuito ad allestire
quanti cestini sono passati dalle tue mani
quanti funghi hai esaminato, annusato, assaggiato
da quelli più comuni, ai velenosi o strani
e tutto per dare il tuo contributo al Comitato.
E chi della Micologia vuol imparare le norme
studi ben la sistematica e segua le tue orme.
Ti rivedo felice con la Daniela nella roulotte
lassù al Nevegal….
e tutti quelli che con il cestino andavano a passeggio
venivano a trovarti nel campeggio
per sottoporre i funghi al tuo controllo
o per ricevere qualche consiglio saggio
poi andavano via contenti e soddisfatti
per aver avuto una determinazione da Spampatti
e dicevano per farti un complimento
“A questo grande micologo bisognerebbe fare un monumento”.
Sarai ricordato per sempre nel tuo “Decalogo per il Micologo principiante”
che mai si avvelenerà se ne sarà rigoroso osservante.
Caro Ottavio anche se sei “andato avanti”,
come dicono gli alpini,
sarai sempre nella memoria di tutti quelli che hanno avuto l’onore di starti vicini.
E ora che sei assieme ai grandi Micologi
a funghi nel bosco celeste del Paradiso,
veglia su di noi e mandaci un sorriso